sabato 28 dicembre 2013

Best of...



NYT: 100 Notable Books of 2013 


The year’s notable fiction, poetry and nonfiction, selected by the editors of The New York Times Book Review. CLICCA QUI.

I giurati di "Repubblica" hanno premiato la storia emozionante dell'inglese Julian Barnes Al secondo posto Louise Erdrich, un'indiana d'America tra miti tradizionali e thriller 


LEONETTA BENTIVOGLIO

                                                    “La Repubblica“, 27 dicembre 2013 

Livelli di vita di Julian Barnes è il libro migliore del 2013 secondo i giurati di Repubblica. I quali sono, oltre all'autrice di quest'articolo, Stefano Bartezzaghi, Irene Bignardi, Paolo Mauri, Gabriele Romagnoli, Roberto Saviano e Benedetta Tobagi. Vincono le emozioni levigate di una storia che ci parla d'amore e perdita, di separazioni e abissi, dei rischi estremi e della gioia del volare, in ogni senso. Un potente mix di realtà e finzione dal quale emerge una tendenza già registrata l'anno scorso con la premiazione di Limonov di Carrère, costruito sui dati concreti di una biografia. Siamo alla riconferma di quanto oggi la letteratura privilegi (come il cinema) la cronaca e il documento rispetto all'invenzione pura. 
Respira su un versante radicato nel vero anche Questa libertà, al quinto posto nelle preferenze di Repubblica. Debutto in prosa del poeta friulano Pierluigi Cappello, è scandito da sei intensissimi memoir autobiografici. Inoltre sono decise e vigorose le connotazioni realistiche di Yellow Birds, scritto dall'esordiente americano Kevin Powers, e di Non temere e non sperare dell'israeliano Yehoshua Kenaz, rispettivamente settimo e ottavo libro in classifica. Il primo viaggia nel rosso sangue di una guerra a noi vicinissima, quella in Iraq; il secondo ripercorre con slancio epico e oggettività chirurgica la dura educazione bellica dei figli d'Israele. Due romanzi nutriti dalle dirette esperienze degli autori. 
Il demone della guerra nel ventesimo secolo pulsa al contrario ne Il declino della violenza (decimo posto), la sorprendente analisi di Steven Pinker che ci dimostra, con quantificazioni rigorose, perché la nostra è l'era più pacifica della Storia malgrado tutto. Tra i saggi votati da Repubblica svetta pure la straordinaria epopea sul rapporto tra l'uomo e il mare delineata da "Atlantico" di Simon Winchester, che ha conquistato il nono posto. La fiction straniera premiata dalla Top Ten include ancora (con un glorioso secondo posto) La casa tonda di Louise Erdrich e Dieci dicembre di George Saunders (che si aggiudica la quarta posizione). Due opere originalissime per motivi diversi: l'una ha un'identità di genere ibrida e fascinosa, oscillando tra il romanzo di formazione e il thriller riverberato da leggende e miti (l'autrice è un'indiana d'America); l'altra rivela con genialità kafkiana, nel suo collage di parabole d'immaginifica e surreale "normalità", un buon ventaglio di follie del nostro tempo.
Infine gli italiani. Nella Booklist 2013 di Repubblica figurano, oltre a Cappello, Elena Ferrante con Storia di chi fugge e di chi resta (numero tre) e Antonio Tabucchi (scomparso più di un anno fa) con il postumo Per Isabel (numero sei), un visionario gioco investigativo sulle tracce di un'entità femminile da ricomporre. Non sono i loro romanzi migliori in assoluto, ma l'attribuzione di merito (terzo e sesto posto) è soprattutto un omaggio a due grandi "classici" della contemporaneità. 


Eco, o'Brien e Pynchon. I consigli degli altri

Un giro fra le classifiche inglesi, americane, tedesche e francesi 

 RAFFAELLA DE SANTIS 

Uno dei divertimenti di fine anno, oltre agli oroscopi, è un giro tra le classifiche del best of. Quest'anno sono particolarmente varie: romanzi d'amore, storie di famiglia e racconti di guerra. Emerge una grande fame di realtà, di letture che parlino di noi. Agli anglosassoni, appassionati di elenchi, piacciono i romanzi di taglio sociale. Tra le scelte del New York Times svetta Americanah di Chimamanda Ngozi Adichie, per la capacità di descrivere la« tragedia e la commedia delle relazioni razziali» (sarà pubblicato in Italia da Einaudi). È la storia di una nigeriana trasferitasi negli States per studiare e che vuole ritrovare le sue radici. Guarda invece alle lotte degli anni 70 Flamerthrousers di Rachel Kushner, protagonista un'artista travolta dall'amore e dalla politica. Il libro, che uscirà per Ponte alle Grazie col titolo  I lanciafiamme, ha conquistato la stampa americana e britannica, insieme a The Luminaries della neozelandese Eleanor Catton, vincitore del Booker Prize (prossima pubblicazione Fandango): romanzo di stampo vittoriano, "scintillante" per il Guardian, ambientato nella Nuova Zelanda del XIX secolo. Ha un andamento dickensiano anche The Goldfinch (II cardellino) di Donna Tartt, atteso da Rizzoli, storia di un orfano che ha perso la madre in un attentato terroristico. Mentre Stoner di John Williams (Fazi) è stato scelto da Ruth Kendeil per la sua capacità di «raccontare le nostre passioni» ed è tra i preferiti di Julian Barnes, tra i libri dell'anno dell'Huffington Post con Livelli di vita (Einaudi).
 Ma la fame di realtà può trasformarsi in un'ossessione. Nelle liste dei best books ci sono The Circle di Dave Eggers e Bleeding Edge di Thomas Pynchon (uscirà per Einaudi), una distopia orwelliana, per il Guardian «verosimile e raccapricciante», e un thriller tecnologico. Mentre in Dieci dicembre di George Saunders (minimumfax, consigliato da Roddy Doyle e da Mohsin Hamid) c'è un racconto intitolato Fuga dall'Aracnotesta in cui si immagina la possibilità di controllare la nostra vita emotiva attraverso medicinali. Perfino il disco Modern Vampires of the City dei Vampire Weekend, palma d'oro per la rivista RollingStone, ha toni da Armageddon. 
In fondo è una distorsione della realtà pure la storia raccontata in Lui è tornato del tedesco Timur Vermes (Bompiani), in cui Hitler resuscita nella Germania della Merkel. Il bestseller è suggerito dallo Spiegel, insieme al romanzo afgano di Khaled Hosseini (E l'eco rispose, Piemme), il più votato su Goodreads. Ammorbidisce con il suo coraggio gli urti della vita Edna O'Brien, che ha saputo trasformarsi da ragazza di campagna in scrittrice glamour. La sua autobiografia Country Girl (Elliot) è da non perdere per Express e New York Times. Una curiosità: nella classifica personale di Edna c'è La Folie Baudelaire di Roberto Calasso (Adelphi). 
Ma è l'arte più della letteratura ad avere voglia di trasfigurare il reale. L'installazione Surveys del sudafricano Jane Alexander è per Holland Cotter, critico del New York Tïmes, tra i migliori eventi artistici del 2013. Testimoniano invece i fatti più significativi dell'anno le fotografie selezionate dai giornali: sul Wall Street Journal la protesta di Gezi Parkalstanbul, sul Time lo scatto di John Tlumacki dell'attentato alla maratona di Boston e quello di Emin Özmen di un uomo siriano mentre viene sgozzato. C'è poca Italia, però, in queste classifiche. Tra i film La grande bellezza di Sorrentino, scelto dai lettori del Guardian. E tra i libri La storia delle terre e dei luoghi leggendari di Umberto Eco (Bompiani), consigliato da El Pais: un omaggio all'immaginazione letteraria prima che alla realtà.


Nessun commento:

Posta un commento