sabato 27 aprile 2013

Shakespeare e Cervantes un incontro da letteratura


Osvaldo Guerrieri


"La Stampa",  27 APRILE 2013

Nel 1605 William Shakespeare e Miguel de Cervantes si incontrarono a Valladolid. Detto così sembra vero. Invece è una fandonia inventata da Anthony Burgess nel radiodramma Incontro a Valladolid reso disponibile in italiano dalla succosa traduzione di Masolino d’Amico e collocato dalla regista Consuelo Barilari al centro di un piccolo festival dedicato proprio ai due sommi in occasione della Giornata internazionale del Libro. Lo strano incontro non è del tutto campato in aria. Will e Miguel hanno pubblicato nel medesimo anno (il 1600) due capisaldi della cultura occidentale quali Amleto e Don Chisciotte, sono morti nello stesso giorno, il 23 aprile 1616 che però, per la difformità del calendario inglese da quello spagnolo, cadeva con una settimana di differenza. Pur nella separatezza erano perciò contigui.
Dentro un fitto programma di tavole rotonde e di film, ecco dunque la fantasticheria di Burgess. Shakespeare arriva in Spagna con i King’s Men (i suoi attori) al seguito di una missione diplomatica che ha lo scopo di festeggiare la pace tra Spagna e Inghilterra nel nome della cultura. Il Bardo soffre moltissimo la trasferta e non nasconde la repulsione per i costumi forti locali (ad esempio per la corrida). Condotto al cospetto di Cervantes, prova per lo sconosciuto un’immediata antipatia. L’hidalgo ostenta una superiorità derivata dalla fede cattolica e dal fatto che Shakespeare sia un autore di tragedie, mentre tutti sanno che il massimo dell’arte sta nella finezza della commedia. Il dialogo finisce qui. Sempre più inorridito, Shakespeare fugge.
Il radiodramma ha un numero enorme di personaggi, salta da un’epoca all’altra, racconta una città pulciosa, beona, crudele. Consuelo Barilari lo colloca in uno studio radiofonico, finge una trasmissione in diretta con quattro attori che hanno avuto il testo all’ultimo momento e sono costretti a interpretare tutti i ruoli e a fare i rumoristi. I quattro malcapitati sono i bravissimi Roberto Alinghieri, Marco Avogadro, Francesco Bonomo e Adolfo Margiotta. Allo scoccare delle pause pubblicitarie fingono di scambiarsi opinioni su ciò che stanno facendo, si danno consigli e si correggono a vicenda. Recitano insomma al quadrato, finiscono per sovrapporsi a Burgess in una ilare falsificazione della Storia.
Lo spettacolo sarà in tournée italiana e il radiodramma replicato.

E. RASY, L'incantesimo Cervantes, "Il Sole 24 ore", 12 maggio 2013

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