giovedì 6 dicembre 2012

WORLD DIGITAL Library


On line il Codice Fiorentino, opera enciclopedica sulla cultura del Messico centrale, pubblicato sulla World Digital Library

Eugenia Romanelli

"Il Fatto", 5 dicembre 2012


Le culture più antiche e remote, quelle a cui di solito hanno accesso solo eruditissimi studiosi specializzati con le tesserine delle università internazionali o dotti curiosi con i passaporti in regola e i portafogli pieni per scorrazzare a piacimento tra le più antiche biblioteche del mondo, adesso sono a portata di mouse. Per tutti, gratuitamente, in assoluta comodità a casa propria. Anzi di più: in tasca o in borsa, su tablet e smartphone. La notizia è di qualche giorno fa: il Codice Fiorentino della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, opera enciclopedica sulla cultura del Messico centrale, è appena stato pubblicato online sulla World Digital Library, “a disposizione – spiega Vera Valitutto, promotrice del progetto e direttore della Biblioteca Medicea Laurenziana – non solo degli studiosi ma di chiunque sia interessato a saperne di più su questa incredibile civiltà e su quell’importante capitolo della storia umana”. Ma a gioire non sono solo gli appassionati di Messico precolombiano (che adesso navigano per le carte che frate Bernardino di Sahagún, missionario francescano approdato in Messico nel 1529, compilò in 30 anni, sia in spagnolo che in nahuatl, la lingua degli aztechi, con tanto di illustrazioni degli indigeni), bensì tutti i curiosi della storia del mondo.
LA WORLD DIGITAL Library (WDL) collabora, infatti, oltre che con l’Unesco e con la Library of Congress, la prestigiosa Biblioteca Nazionale degli Stati Uniti d’America, anche con oltre 160 biblioteche, centri culturali, musei e archivi di circa un centinaio di paesi del mondo (quasi tutti i 194 stati membri delle Nazioni Unite sono rappresentati) e ha un archivio che comprende 87 lingue diverse: vi si possono scartabellare manoscritti cinesi, persiani e arabi, rarissime mappe e atlanti europei, le prime opere a stampa, i primi rilievi fotografici della Russia e della Cina, film storici e registrazioni sonore. Fierissimo il suo direttore, John Van Oudenaren: “Un modo per raggiungere il pubblico on-line che non ha familiarità con la storia antica”. Insomma, il sogno di Aristotele torna a splendere e la più importante biblioteca del mondo, quella di Alessandria (che alla Wdl ha offerto un contributo tecnico), si converte alla contemporaneità e i polverosi tomi del Sapere si trasformano in svelti bit multimediali. L’idea non è solo quella di “creare un luogo di memoria, in un’epoca che non ne ha più”, come tre anni fa, all’inaugurazione delle Wdl, dichiarò James Billington, direttore della Biblioteca del Congresso americano tra le più grandi al mondo (32 milioni di volumi), ma anche di aumentare il livello di apprendimento universale, svecchiare insomma la cultura cosiddetta “alta” e renderla “pop”, ossia alla portata di tutti. In poche parole “wiki”. Navigando nella più grande biblioteca virtuale del globo, si può infatti ficcanasare tra gli originali più sorprendenti: dalle pagine del diario di Napoleone durante la campagna in Egitto o del terzo presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson, alla Marsigliese cantata del 1898, al primo film parlato.
I COMPETITOR esistono eccome, a cominciare dalla cyber-biblioteca Europeana fino allo stesso Google book search, ma, almeno dal punto di vista dei fruitori, non ci sono “gare al sapere” che possano nuocere o creare involuzione. Ed ecco che, con la digitalizzazione del Codice Fiorentino, un ennesimo passo (tutto italiano) verso la condivisione della conoscenza è stato compiuto: “Il codice – spiega Vera Valitutto – pervenne in possesso dei Medici intorno al 1580, probabilmente come dono, copia superstite alla censura voluta dal re di Spagna. La disponibilità on line nella sua versione integrale sarà di grande utilità non solo per i ricercatori, ma anche per studenti, insegnanti e tutti coloro che sono interessati a saperne di più su questa affascinante civiltà”. Provare per credere: digitare “Historia General de las Cosas de Nueva Espana” sul sito www.wdl.org  .

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